venerdì 17 marzo 2017

The Girls al Phoenix Theatre


Vi ricordate Calendar Girls? Il film in cui Helen Mirren convince altre signore non più giovanissime a realizzare un calendario osé per raccogliere fondi per la lotta al cancro? Gary Barlow (quello dei Take That) ha musicato la storia (basata su fatti realmente accaduti) in un nuovo musical che da un paio di mesi intrattiene il pubblico del Phoenix Theatre.

Annie è inconsolabile dopo aver perso il marito John e l'indomabile Chris la coinvolge in un improbabile progetto: loro due e le altre signore del gruppo raccoglieranno soldi per beneficenza realizzando un calendario sexy. Il progetto non è visto di buon'occhio dai membri più conservatori della cittadina dello Yorkshire e il calendario provoca non pochi imbarazzi anche alle famiglie delle girls, in particolare ai figli adolescenti. Ma le indomite signore non si lasceranno scoraggiare e porteranno a termine la loro strampalata avventura.

Ci sono tante buone intenzioni dietro a The Girls ed è un musical in cui molte persone, specialmente quello non più giovanissime, si possono riconoscere. Tuttavia, lo spettacolo pecca di una certa inconsistenza e, anche se a tratti picevole, conta esclusivamente sulla simpatia del pubblico per funzionare. La colonna sonora di Gary Barlow è di una mediocrità sconfortante, a parte per un paio di canzoni: davvero carina One Year in Yorkshire, che apre e chiude lo show. Il libretto di Tim Firth non riesce a compensare le lacune della colonna sonora, ma anzi costruisce scene stilizzate e che mancano di profondità. La malattia e la morte di John, ad esempio, dovrebbero essere il cuore del primo atto, ma sono gestite male, in modo sdolcinato e poco sincero. L'unica grande eccezione è la scena in cui le sei girls scattano le foto per il calendario: è una perla di comicità, ma si fa attendere per quasi due ore.

Claire Machin, Sophie-Louse Dann, Joanna Riding, Claire Moore e Debbie Chazen

The Girls ha qualcosa che davvero non merita, un cast solido e dinamico: in particolare, le sei girls tengono a galla lo show con verve, gusto e tanto, tanto talento. Ognuna delle sei ha una canzone, un momento per brillare, ed è stata una scelta azzeccata: i loro personaggi e le loro interpretazioni sono così inscindibili le une dalle altre che non c'è da sorprendersi che i Laurence Olivier Awardw abbiano considerato la sei attrici tutte insieme per una nomination collettiva al premio per la migliore attrice in un musical. Claire Moore è Chris, la testarda ed esuberante fioraia che trascina le altre nell'impresa del calendario: la Moore ha un grande talento comico e, superati i sessanta, ha ancora un'ottima voce che sfoggia senza riserve. Annie, vedova e migliore amica di Chris, è una stupenda Joanna Riding, che porta classe e una gran voce ai momenti più intimi ed emozionanti del musical (in particolare, la sua canzone Kilimanjaro). A queste due "protagoniste" si affiancano le ottime Debbie Chazen (Ruth, moglie abusata con una tendenza a ricorrere al suo Russian friend, la vodka), Claire Machin (Cora, una "ragazza" madre al peperoncino), Sophie-Louise Dann (la procace Celia, già ottima attrice comica in Bend It Like Beckham) e una fenomenale Michele Dotrice (la temibile Jessie, insegnante in pensione decisa a non sottomettersi all'età).

Claire Moore e Joanna Riding

Oltre alle sei impareggiabili girls c'è anche un nutrito cast di mariti, figli e compaesani. Tra tutti spiccano James Gaddas (che porta fascino e gravitas con il personaggio di John), l'odiosa Marie di Marian McLoughlin e Frazer Hadfield, davvero ottimo nel ruolo di Danny, il figlio di Chris imbarazzato dal calendario e schiacciato dal peso delle aspettative dei genitori. Oltre al libretto, Tim Firth ha deciso di curare anche la regia e qui si potrebbe ricorrere a una serie di motti della nonna su quanto sia meglio fare bene una cosa piuttosto che farne male due. Piuttosto maldestre anche le luci di Tim Lutkin. Robert Jones ha curato i costumi e le scenografie: entrambi davvero belli, i primi spaziano dallo sciatto al glamour, mentre le seconde sono carinissime, funzionali e suggestive.

In breve. Musical mediocre salvato dalle belle performances di sei attrice che portano in scena tutto il carisma, la simpatia e l'energia di cui lo spettacolo ha un disperato bisogno.

★★★

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