sabato 18 marzo 2017

An American in Paris al Dominion Theatre


Tratto dal celebre film con Leslie Caron e Gene Kelly, An American in Paris ha appena cominciato le repliche al Dominion Theatre di Londra dopo essere rimasto in cartellone per oltre diciotto mesi a Broadway. Il musical riprende la storia e le canzoni del film di Vincent Minnelli e aggiunge altre canzoni di  George e Ira Gershwin, come le celebri I Got Rhythm e 'S Wonderful.

Alla fine della guerra il soldato Jerry Mulligan decide di restare a Parigi e dedicarsi alla pittura. Qui conosce un altro americano, il compositore Adam Hochberg, e un altolocato rampollo francese, Henri Baurel. Baurel è fidanzato con la ballerina Lise Dassin, amata da tutti e tre gli uomini. Quando Lise ottiene il ruolo principale in un balletto al Théâtre du Châtelet, Jerry viene assunto come scenografo e cercherà di conquistare la ragazza nel tempo che hanno insieme. In una Parigi profondamente segnata dalla guerra, tre giovani uomini cercano l'amore, ma solo uno di loro lo troverà.

An American in Paris è una bellissima commedia romantica, un musical molto tradizionale che unisce una colonna sonora straordinaria a delle corografie mozzafiato. Christopher Wheeldon ha curato sia la regia che le coreografie e sono sicuramente le ultime a lasciare l'impronta più importante sullo spettatore. Il musical presenta intere sequenze esclusivamente danzate, in particolare il balletto finale sulle note del poema sinfonico di Gerswhin che dà il nome al musical. Il libretto di Craig Lucas (The Light in the Piazza) non è al di sopra di ogni critica, ma regala momenti romantici, divertenteni e commoventi.

La star del New York City Ballet Robert Fairchild interpreta Jerry e porta con sé sul palco uno straordinario talento nella danza: Fairchild è un bravo attore e cantante, ma è la sua danza che rende la performance così memorabile e porta l'intero musical a un livello superiore. Fairchild è un leading man da sogno, un protagonista maschile di un tale calibro che nessun musical del West End ne vedeva uno così da un bel pezzo. La solista del Royal Ballet Leanne Cope è una bravissima Lise; come Fairchild, se la cava molto bene in canto e recitazione, ma è nella danza che la sua interpretazione raggiunge il massimo risultato. Purtroppo Lise fa relativamente poco per la gran parte del musical, ma nell'ultima mezz'ora si riscatta nella straordinaria sequenza del balletto: là la Cope dà pieno sfoggio al suo talento e afferma definitivamente la sua Lise come un personaggio forte, talentuoso e ben delineato.

Robert Fairchild e Leanne Cope

Nel ruolo del narratore e compositore Adam Hochberg, David Seadon-Young regala una performance molto umana e sentita che rende il suo Adam un beniamino del pubblico. Giovane artista tormentato e ferito in guerra, Adam si interroga (un po' superficialmente) sul ruolo dell'arte e dell'artista e Seadon-Young porta in scena una vasta gamma di emozione e un bel timbro tenorile. Deludente Hayden Oakley nel ruolo di Henri Baurel, il giovane aristocratico fidanzato con Lise e con sogni di diventare una stella del varietà. La performance di Oakley è anche più blanda del suo personaggio e il suo grande numero I'll Build a Stairway to Paradise avrebbe giovato di un maggior talento vocale. Peccato poi che ogni tanto Okaley si dimentichi di essere francese ed il suo accento parigino appare e scompare con la velocità di un illusionista. Molto brava Jane Asher nel ruolo di Madame Baurel, la madre di Henri che si destreggia tra mecenate delle arti e snob a livelli olimpici. Ruba la scena Zoë Rainey (The Winter's Tale) nei panni della ricchissima americana Milo Davenport: purtroppo non ha molto spazio, ma ogni volta che mette un piede sul palco la scena diventa subito sua.

Robert Fairchild e Leanne Cope

An American in Paris ha un massiccio cast di una cinquantina di attori che, oltre ai protagonisi, annovera tra le sue file un nutrito gruppo di eccellenti ballerini. Sono loro, insieme a Fairchild e alla Cope, a portare una mangifica energia ed eleganza alla serata, con i bellissimi numeri che Wheeldon ha coreografato: davvero, mancano i superlativi per descrivere quanto siano belle le scene di danza. Bellissimi anche i costumi e le eleganti scenografie di Bob Crowley, le luci di Natasha Katz e le proiezioni suggestive del 59 Productions. Il risultato finale è un musical d'altri tempi, straordinariamente raffinato, con grandi numeri musicali e un protagonista eccezionale.

In breve. Splendida commedia romantica elevata dalla colonna sonora dei Gershwin, da coreografie mozzafiato e da una performance straordinaria di Robert Fairchild.

★★★★½

Nessun commento:

Posta un commento