venerdì 30 ottobre 2015

Amleto al Barbican Centre


La nuova produzione di Amleto in scena al Barbican Centre fino a domani sera è senza dubbio lo spettacolo più atteso dell'anno e i biglietti, messi in vendita a maggio, sono stati venduti tutti in pochissime ore. Tutto questo potrebbe sembrare strano (un altro Amleto? ma non ne fatto uno ogni due anni?), ma non bisogna mai sottovalutare la tenace passione con cui gli inglesi seguono i propri idoli. E Benedict Cumberbatch, star di Sherlock e candidato al premio Oscar come miglior attore protagonista per The Imitation Game, qui è un vero e proprio eroe nazionale.

Una produzione così attesa ha creato delle aspettative talmente alte che non potevano proprio essere che deluse. Cumberbatch è un ottimo Amleto, profondo e riflessivo quando serve e più leggero e divertente quando è opportuno. L'attore regala momenti di grande intensità nel creare un principe sfaccettato e instabile, un giovane uomo tormentato e depresso per tutti i terribili cambiamenti che ha dovuto sopportare. Se la cava in modo eccellente sia nei dialoghi che nei frequenti soliloqui (incluso, ovviamente, l'attesissimo "To be or not to be") e la sua performance da sola vale il prezzo del biglietto (o le attese di tutta una notte per essere i primi al botteghino in caso di biglietti restituiti). Peccato però che il resto del cast non sia assolutamente all'altezza del primo attore: il Claudio di Ciarán Hinds ha qualche buon momento, ma in certe scene farfuglia e si fa fatica a sentirlo oltre la quinta fila; Siân Brooke è un'Ofelia legnosa e insignificante nel primo atto che riesce a riprendersi abbastanza nel secondo... ma non tanto da far dimenticare la terribile performance che ha pensato bene di donarci nella prima parte della tragedia.

Benedict Cumberbatch

Anastasia Hille è una Gertrude discreta, ma il Polonio di Jim Norton è davvero troppo gigione. Il resto del cast non è male, ma ciò non basta per compensare le carenze di alcuni dei protagonisti: Barry Aird (Soldato), Eddie Arnold (Capitano danese), Nigel Carrington (Servo, Cornelius), Ruairi Conaghan (Primo attore), Rudi Dharmalingam (Guildenstern), Colin Haigh (Prete, messaggero), Paul Ham (Ufficiale), Diveen Henry (Prima attrice, messaggera), Karl Johnson (il Fantasma/Becchino), Amaka Okafor (Ufficiale), Dan Parr (Barnardo), Jan Shepherd (Cortigiano), Morag Siller (Voltemand), Matthew Steer (Rosencrantz), Sergo Vares (Fortinbras) e Dwane Walcott (Marcellus).

La scenografia di Es Devlin è meravigliosa e sfrutta al meglio l'immenso palco del Barbican, così come sono altrettanto ottimi i costumi di Katrina Lindsay e le luci di Jane Cox. Una menzione speciale va alle bellissime musiche di Jon Hopkins. La regista Lyndsey Turner ha fatto generalmente un buon lavoro, eppure mi chiedo come mai alcuni dei protagonisti (attori che di solito si sono sempre mostrati molto capaci, specialmente Hinds) non riescano mai a catturare l'essenza dei loro personaggi.

Nonostante il cast ballerino, questo Amleto è la prova che il tutto è più della somma delle singole parti e Benedict Cumberbatch è davvero straordinario nel ruolo del tormentato principe di Danimarca.


★★

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