mercoledì 14 ottobre 2015

Absent alla Shoreditch Town Hall


Non sono sicuro se Absent sia davvero teatro... e non lo dico in senso dispregiativo! Absent non è un'opera teatrale nel senso stretto del termine: non c'è una trama, un copione, uno sviluppo, una vicenda. Non ci sono nemmeno gli attori!

Ispirato alla vicenda della duchessa di Argyll Margaret Campbell, Absent inscena la storia di Margaret de Beaumont: entrata diciottenne nel Shoreditch Town Hotel negli anni cinquanta, ne è stata sbattuta fuori ottantenne ai giorni nostri per debiti. L'hotel, d'altro canto, è esso stesso in declino e dopo un'importante opera di ristrutturazione è forse pronto a riprendere un ruolo egemone nell'industria turistica londinese.

Ma, tutto questo, è soltanto intuibile nel corso della performance (o installazione?): il pubblico è lasciato solo a vagare per le stanze ridotte in diversi livelli di decrepitezza e ha solo alcuni indizi per ricostruire la vicenda... Pochi ritagli di giornale, bottiglie di alcolici vuote, una collana di perle disseminata in giro, uno specchio e dei profumi... La performance ci racconta due storie di declini e, forse, una di ripresa.

Absent è uno spettacolo in cui è la scenografia, le luci, la musica a creare la storia e l'effetto. E' una performance di emozioni e atmosfere, non di trama o risposte. E, fidatevi, è davvero un'esperienza inquietante girare in quelle stanza vuote e abbandonate che sembrano essere (e portare) al confine della follia. E' un'esperienza più che uno spettacolo, uno stato d'animo più che un dramma. Uscirete agitati, confusi e inquieti, chiedendovi cosa avete visto. E, forse, nel non saper rispondere a questa domanda sta tutto il significato dell'opera.

★★★

PS: Date un'occhiata qui per farvi un'idea!

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