domenica 28 novembre 2021

Lo schiaccianoci alla Royal Opera House

"It's beginning to look a lot like Christmas" è qualcosa che a Londra si può dire già da fine ottobre e con l'accensione dei meravigliosi angeli di Regent's Street a metà novembre la stagione natalizia londinese è ufficialmente iniziata da un pezzo. Ma Natale a Londra non significa solo mince pies e mulled wine, dato che è Lo schiaccianoci di Čajkovskij a farne da padrone e se venite nella capitale britannica nelle prossime settimane avrete modo di scegliere tra ben tre diversi allestimenti del balletto: quello portato in scena dal Royal Ballet a Covent Garden, dall'English National Ballet al London Coliseum e in un'originalissima messa in scena firmata da Matthew Bourne al Sadler's Wells. 

Giovedì sera sono andato alla Royal Opera House per vedere il loro bellissimo Nutcracker, giunto il 25 novembre alla sua 503° rappresentazione con il Royal Ballet. La serata è stata resa ancora più speciale dalla presenza nel pubblico di Sir Peter Wright, il coreografo del balletto il cui novantacinquesimo compleanno ricorreva proprio giovedì. E sono certo che Sir Peter sarà stato fiero del suo lavoro che, come quasi ogni Natale, torna a portare bellezza e maglia a Covent Garden. Certo, come i critici fanno notare dalla sua prima nel 1892, la trama del balletto è molto tenue e, nel secondo atto, anche la parvenza di una trama che si potrebbe intravedere nel primo tempo scompare praticamente del tutto. Ed è un peccato che questo allestimento soffra ancora delle riduzioni imposte dal Covid, che qua si materializzano nel numero ridotto di topi e fiocchi di neve nel primo atto. Resta però vero che neanche il Grinch potrebbe rimanere indifferente a questo miracolo di Natale che, per bellezza, sfarzo e musicalità, non ha eguali sulle scene londinesi.

Fumi Kaneko è la Fata Confetto


Due sono i fattori che rendono Lo schiaccianoci un classico intramontabile: la partirua di Čajkovskij e il talento degli artisti del Royal Ballet. La prima annovera melodie intramontabili come la danza della Fata Confetto e il Valzer dei Fiori, meravigliosamente eseguiti dall'orchestra, superbamente diretta da Koen Kessels. Allo stesso modo, nonostante un paio di sostituzioni dell'ultimo minuto, anche i ballerini sono in ottima forma e regalano un'interpretazione elegante e gioiosa dei passi che a Covent Garden sono già stati danzati per oltre cinquecento rappresentazioni. Fumi Kaneko ha sostituito l'indisposta Natalia Osipova, ma niente nella sua tecnica e luminosità tradiva preoccupazione o poca preparazione. Visto lo scarso preavviso con cui ha sostituito la collega, colpisce soprattutto la splendida alchimia con Reece Clark nel ruolo di un principe Coqueluche particolarmente virile. Così come la prima ballerina giapponese, anche Clark danza divinamente unendo atleticità e raffinatezza. Entrambi sono ottimi quando presi singolarmente, ma è nell'applauditissimo grand pas de deux che raggiungono un vero e proprio trionfo di grazie e armonia.

Meaghan Grace Hinkis (Clara) e Leo Dixon (Hans Peter) alla fine del primo atto

È sempre difficile provare a stabilire chi sia il vero protagonista del balletto: Clara e lo Schiaccianoci dominano il primo atto e quasi spariscono nel secondo, mentre la Fata Confetto e il Principe non mettono mai piede in scena prima del secondo tempo, che però è dedicato interamente a loro. Le sapienti mani di Wright hanno provato a dare equilibrio allo Schiaccianoci facendo ballare Hans Peter e Clara in alcuni dei celebri pezzi del secondo atto, nonché scrivendo un prologo e un epilogo in cui si scopre che lo Schiaccianoci è il nipote dell'onnipresente Drosselmeyer, che si riesce a ricongiungere con il ragazzo solo nella scena conclusiva, dopo che Clara ha spezzato l'incantesimo che lo aveva trasformato in Schiaccianoci. Certo, questo non basta a dare una vera e propria struttura drammatica all'opera, ma permette almeno a Clara e Hans Peter di non essere solo spettatori durante il secondo atto. Questo sarebbe un peccato visto che i giovani Meaghan Grace Hinkis e Leo Dixon sono dei bellissimi protagonisti. Dixon ha sostituito Valentino Zucchetti nel ruolo dello Schiaccianoci: è stata la sua prima rappresentazione nel ruolo di Hans Peter e, nonostante qualche incertezza nel primo atto, se la è cavata più che egregiamente. Di grande bellezza sono stati il suo momento da mimo e la danza russa del secondo atto. Ma del resto tutto il cast regala grandi emozioni per la sua tecnica e affiatamento: sia i momenti più realistici del primo atto che quelli onirici del secondo vengono danzati egregiamente in uno Schiaccianoci che vorremmo non finisse mai. Quindi, se passata per quel di Londra, non esitate e andatevi a far stregare alla Royal Opera House: per entrare nel magico regno della Fata Confetto non dovrete nemmeno uccidere il Re dei Topi, basta prendere un biglietto!

In breve. La magia di Čajkovskij (e del Natale) rivive ancora una volta a Covent Garden.

★★★

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