martedì 17 novembre 2015

Enrico V al Barbican Centre


Poche opere teatrali scaldano il cuore degli inglesi quanto Enrico V, un dramma storico capace di risvegliare sopiti ardori patriottici nel più tranquillo calzolaio di Leeds. Vuoi perché parla di un trionfo contro i tanto combattuti francesi, vuoi perché al grido di "Inghilterra e San Giorgio!" ci si lancia in battaglia e forse anche per il celebre discorso di San Crispino, Laurence Olivier ne realizzò un famoso film nel 1942 per scaldare gli animi delle truppe britanniche in Europa. Oggi questo spirito nazionalistico è meno richiesto e questa produzione sembra essere d'accordo: non virtù militare, ma umana.

Il Principe Hal è salito al trono con il nome di Enrico V e accampa diritti sul trono francese per via di lontane parentele. Il Delfino, indignato, risponde con un regalo degno di un re: un cesto di palle da tennis. Enrico allora decide di invadere la Francia e dopo una lunga campagna riesce a sconfiggere le truppe francesi ad Agincourt e sposare la figlia del Re di Francia, Katherine, sancendo una pace tra le due nazioni rivali.

Gregory Doran ha diretto questo nuovo allestimento della Royal Shakespeare Company con grazie ed ironia: messo da parte l'ardore nazionale, Enrico diventa una sovrano saggio che ama il suo popolo e vuole il meglio per il suo Paese. Alex Hassell è un bravo Enrico, forse un po' sotto tono nelle scene della battaglia, ma ottimo  nei momenti più umani e combattuti del personaggio. Simpatico il Pistola di Anthony Byrne e davvero impeccabile il coro, il "personaggio" interpretato da Oliver Ford Davies che svela i meccanismi metateatrali del dramma. Jennifer Kirby è davvero eccellente nel ruolo di Katherine, ha solo due scene ma la sua è probabilmente la performance migliore della serata.

Alex Hassell è Enrico V


Deludenti gli interpreti del resto della casata reale francese: Jane Lapotaire fatica nel ruolo della Regina Isabella, Simon Thorp è un dimenticabilissimo Re di Francia e Robert Gilbert è più irritante che altro nel ruolo del Delfino.

Per il resto, i costumi e le scenografie di Stephen Brimson Lewis sono semplici ma eleganti, come del resto lo è tutta la produzione. Privato del suo cuore guerriero, Enrico V al Barbican garantisce una serata molto piacevole ma forse poco incisiva.

★★½

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