venerdì 14 ottobre 2016

Shopping and Fucking al Lyric Hammersmith


Prostituzione minorile, sesso orale, anale e telefonico, dipendenza da droghe e capitalismo. Trovate l'intruso. Non lo vedete? Allora la pensate proprio come Mark Ravenhill, autore del controverso Shopping and Fucking. Debuttato al Royal Court Theatre nel 1996, Shopping and Fucking è considerato un capolavoro del cosiddetto in-yer-face theatre, un genere teatrale di breve fortuna negli anni '90 il cui scopo era scandalizzare il pubblico in ogni modo.

Il dramma non ha una trama lineare vera e propria, ma tra i deliranti scenari che ci presenta possiamo intravedere la storia di Mark, un uomo adulto che vive con i giovanissimi Robbie (di cui è amante) e Lulu (tossicodipendente). In cerca di sesso occasionale e di mancanza di legami affettivi, Mark incontra il quattordicenne Gary, un giovane marchettaro, che viene introdotto nel piccolo circolo di Mark. Robbie è geloso, Lulu anche e alla fine Mark esaudisce la fantasia di Gary e lo pugnala. Il tutto viene commentato da Brian, una figura divina a metà tra un venditore e un predicatore, che serafica ci avverte che finché riusciremo a far girare denaro nessun problema sarà davvero serio. 

Non fatevi spaventare da una trama così morbosa, in realtà Shopping and Fucking è molto divertente. Certo a tratti è un po' datato (ci sono cose che fanno terribilmente anni novanta), ma in altri punti è spaventosamente attuale. La regia di Sean Holmes è riuscita a fare quello che pochissimi registi fanno: offrire una rilettura autoironica di un testo non solidissimo in modo che, mettendo in ridicolo le sue stesse debolezze, le trasforma nei suoi punti di forza. Certo a volte la semiotica non va troppo per il sottile (il prezzo attaccato alle mutande degli attori per ricordarci che tutto è in vendita è un po' scontata...), ma Holmes serve allo spettatore un piatto deliziosamente metateatrale: gli attori sono ripresi dal vivo sul palco e le loro immagine vengono proiettate sullo sfondo, siparietti di karaoke, attori che vendono (letteralmente!) spille e merendine al pubblico e ballano con loro... La prima parte in particolare è talmente divertente che quando l'azione si trasforma in un baccanale nel senso più euripideo del termine lo spettatore rimane ancora più sconvolto. Questa produzione di Shopping and fucking è esilarante e disturbante come solo pochi revival sanno essere.

Alex Arnold è Robbie

Lo spettacolo vede in scena cinque attori di ottimo livello e tutti molto, molto disinibiti. La performance migliore è quella della Brian di Ashley McGuire, paterna e distruttiva allo stesso tempo, abile affabulatrice e drago sopito. Sam Spruell è un Mark viscido al punto giusto e molto valido soprattutto nelle sue scene con il tormentato Gary del bravo David Moorst. Completano il cast Alex Arnold e Sophie Wu, bravi nel portate in scena la fragilità di Robbie e Lulu.

In breve. Coinvolgente nuova messa in scena di uno spettacolo ancora attuale. Solo per stomaci forti!

Nessun commento:

Posta un commento