venerdì 14 ottobre 2016

La Tempesta al King's Cross Theatre


Chi pensa che Shakespeare sia noioso deve fare i conti con Phyllida Lloyd, la fantastica regista che ha curato un nuovo allestimento di una trilogia shakespeariana (Enrico IV, Giulio Cesare, La Tempesta) con un cast tutto al femminile. Ma la Lloyd non si è limitata a cambiare i sessi, ha anche ambientato tutte e tre le opere in un carcere femminile, dando risvolti inattesi alle opere shakespeariane. Per ora sono andato solo a vedere La Tempesta, lo stupendo romance considerato dai più come l'addio di Shakespeare al teatro.

Prospero, il Duca di Milano, è stato vittima di un colpo di stato ad opere del fratello e del re di Napoli e si è trovato esiliato con la figlia in un'isola sperduta. Quindici anni dopo tutti i nemici di Prospero stanno navigando vicino all'isola ed il duca spodestato usa i suoi poteri magici e lo spiritello Ariel per scatenare una poderosa tempesta che li fa naufragare nel suo regno. Prospero ha in mente un piano di vendetta, ma presto le cose prenderanno una piega più positiva in questo dramma che sfugge a ogni definizione e ci parla dell'amore, della vecchiaia, dell'amicizia e del perdono.

Alcuni critici non molto rigorosi ritengono La Tempesta una critica al colonialismo, ma questo nuovo allestimento ci ricorda qualcos'altro: ci ricorda che anche Prospero è prigioniero, è la vittima di qualcuno. Un dettaglio che è facile dimenticare quando si vedono i piani dell'astuto stregone. Ma l'eccellente regia di Phyllida Lloyd non si lascia perdere questo dettaglio così succoso, anzi ne fa il punto forte del suo adattamento. Con musica, balli e grandi interpretazioni, questo adattamento della Tempesta è superiore a molti allestimenti della Royal Shakespeare Company e riesce a dare al testo una dimensione umana che molti registi perdono quando si parla di Shakespeare, sopraffatti dalla reverenza per il testo.

Grandi attrici hanno già interpretato Prospero, Vanessa Redgrave e Helen Mirren per citarne un paio, ma la consumata primadonna shakespeariana Harriet Walter porta il ruolo a un livello sfiorato da pochi colleghi di entrambi i sessi. Il suo Prospero è maternamente paterno e saggio, protettivo e irascibile con un Robinson Crusoe che ha passato troppo tempo in solitudine. Dame Walter ha tutto quello che serve a un attore che si cimenta con Shakespeare: parla in blank verse come se fosse la sua lingua materna, ha una profonda comprensione del testo e un carisma scenico più unico che raro. E' difficile staccarle gli occhi di dosso e il suo Prospero è un capolavoro di caratterizzazione e umanità. 

Dame Harriet Walter è Prospero

Il resto del cast è altrettanto buono, e tra tutti spicca l'Ariel di Jade Anouka: spumeggiante e ribelle, solca il palco come solo uno spirito riuscirebbe a fare... e che voce! Il resto dell'ottimo e multietnico cast comprende: Sheila Atim (Ferdinando), Jackie Clune (Stefano), Shiloh Coke (Alonso), Karen Dunbar (Trinculo), Zainab Hasan (Miranda), Jennifer Joseph (Antonio), Martina Laird (Sebastiano), Sophie Stanton (Calibano) e Carolina Valdés (Gonzago). Semplici ed efficaci i movimenti di Ann Yee e i costumi di Chloe Lamford, così come le luci di James Farncombe.

In breve. Impeccabile e originalissimo allestimento di un grande classico, stupendamente diretto e recitato. Se passate a Londra non potete perdervelo e se siete under 25 i biglietti sono gratis!

★★★★½

Nessun commento:

Posta un commento