The Father al Duke of York's Theatre
Quest'anno Londra parla francese. O, almeno, lo farebbe se non ci fosse il grande traduttore Christopher Hampton ad impedirlo. Comunque, sta di fatto che il giovane romanziere e drammaturgo francese Florian Zeller è il fenomeno teatrale dell'anno e ora Londra ospita non una, ma tre produzioni dei suoi drammi: The Father (Duke of York's Theatre), The Mother (Tricylce Theatre) e The Truth (Menier Chocolate Factory).
Nessun film né romanzo è mai riuscito a mostrarmi quanto The Father la vita di una persona affetta da Alzheimer. Mentre negli altri media ci si concentra sul malato (come nel film Still Alice, che ruotava tutto intorno alla splendida interpretazione di Julianne Moore), The Father ci mostra il mondo intorno al malato, facendo vivere al pubblico le stesse sensazioni del protagonista: il costante stupore, l'angoscia della sorprese di essere circondato da persone che professano di amarti, ma che tu non riconosci. Questo è il grande lavoro di Zeller, far vivere al pubblico un'esperienza unica ed estremamente realistica, un'esperienza che tante installazioni interattive a pretenziose non riescono a raggiungere. E' davvero un piccolo miracolo teatrale e un trionfo di regia, magnifica, curata da James Macdonald.
Davvero notevoli anche gli effetti sonori, la colonna sonora che si fa via via meno regolare e stonata una scena dopo l'altra, fino a diventare completamente sconnessa come il protagonista, il bravo Kenneth Cranham. Il finale inevitabile è straziante e potente, così come tutto in questo dramma. Ho lasciato il teatro con la certezza che avrei visto presto qualcos'altro firmato da Zeller e, francamente, non vedo l'ora.
★★★★
Nessun commento:
Posta un commento