venerdì 17 dicembre 2021

Spring Awakening all'Almeida Theatre


Al suo debutto a Broadway nel 2006 Spring Awakening si rivelò un trionfo da oltre ottocento rappresentazioni e otto Tony Award. Il successo sull'altra sponda dell'Atlantico sembrava fuori discussione e invece la prima londinese del musical, apprezzato e premiato dalla critica, si rivelò un clamoroso fiasco al botteghino e rimase in cartellone al Novello Theatre solo per un paio di mesi. A distanza di oltre dieci anni, Spring Awakening ritorna sulle scene londinesi in un un nuovo allestimento diretto da Rupert Goold (Judy). 

Tratto dal Risveglio di primavera di Frank Wedekind e riadattato in chiave musicale da Duncan Sheik (musiche) e Steven Sater (libretto), Spring Awakening racconta del risveglio sessuale di un gruppo di adolescenti nella Germania del tardo diciannovesimo secolo. Tra di loro c'è il timido Moritz, uno studente poco dotato, tiranneggiato dal padre e grande amico di Melchior Gabor, il James Dean della situazione. Completamenti ignoranti in materia di educazione sessuale ed inconsapevoli del cambiamento che il loro corpo sta attraversando, gli adolescenti vivono questo momento in modo tormentato, con la complicità di un sistema scolastico che è più punitivo che istruttivo. È in questo contesto di ignoranza e repressione che Melchior e Wendla scoprono il sesso, con risultati che si riveleranno essere devastanti.

Stuart Thompson, Amara Okereke e Laurie Kynaston

Per quanto il sesso in tutte le sue eccezioni non sia più il tabù che era ai tempi di Wedekind, c'è sicuramente qualcosa di intrigante e innovativo nel modo in cui Spring Awakening affronta la tematica del risveglio sessuale degli adolescenti. Il tema è infatti stranamente attuale: internet fornisce a giovani e giovanissimi fin troppe informazioni riguardo al sesso, mentre la scuola svolge ancora un ruolo troppo marginale in questo settore e in Italia aspettiamo ancora il giorno – destre e cattolici permettendo – in cui gli adolescenti potranno seguire dei seri percorsi di educazione sessuale invece di imparare tutto precocemente e male sul loro smartphone. Quando Melchior, il più maturo dei suoi coetanei, scrive un saggio illustrato sul sesso per l'amico Moritz mette in moto degli avvenimenti che finiranno per rovinargli la vita; quando Wendla rimane incinta la madre la accusa ferocemente, senza però rendersi conto di non averle mai dato le informazioni o le spiegazioni che avrebbero potuto impedirlo. 


Il j'accuse di Wedekind – e di Sater e di Sheik – rimane quindi tristemente attuale nell'evidenziare l'ipocrisia di quel perbenismo che critica le persone a cui si è rifiutato di insegnare a fare meglio. Nella visione di Goold gli adulti – tutti splendidamente interpretati da Catherine Cusack e Mark Lockyer – sono spesso delle figure grottesche, dei cattivi da cartone animato che sono incapaci di vedere l'umanità nei giovani che sono stati affidati alle loro cure. La scenografia di Miriam Buether, semplice e funzionale, è una scala che occupa tutto il palco, ma non c'è salvezza nell'ascesa: la fuga è impossibile ed è solo nella scena in cui Melchior si trova in riformatorio che ci rendiamo conto che in realtà sono tutti in prigione dall'inizio. Bellissimi i costumi di Nicky Gillibrand, una vera e propria "variazione sul tema" della divisa scolastica. Sono forse troppo belli: eccentrici e glamour, questi costumi vanno un po' ad infrangere questo tema dell'oppressione/repressione, che invece sarebbe stato sottolineato meglio da una divisa scolastica comune. Ogni personaggio ha un costume diverso che ne sottolinea la personalità – Moritz ad esempio sembra quasi sfoggiare un accenno di gonna che potrebbe suggerire che il personaggio è di genere non-binario – ma tuta questa bellezza scalfisce un po' troppo l'omologazione sociale a cui la scuola ambisce. Sembrano allievi dell'Accademia de Le terrificanti avventure di Sabrina più che adolescenti a cui il sistema abbia tarpato le ali.

Laurie Kynaston è Melchior Gabor

Il cast, giovanissimo e di ottimo livello, è capitanato da Laurie Kynaston (Melchior), Amara Okereke (Wendla) e Stuart Thompson (Mortiz), tutti e tre impegnati in interpretazioni di grande sensibilità e impatto emotivo. Se la voce di Okereke, così come di tutte le altre ragazze, è sempre un gradino superiore a quelle dei maschi, Kynaston e Thompson compensano con una recitazione superlativa. Thompson spezza il cuore nel ruolo dell'incompreso Moritz, mentre Kynaston ritaglia una figura romantica e tormentata nei panni del protagonista Melchior. Brillano nei ruoli minori la Martha di Bella MacLean e la Ilse di Carly-Sophia Davies, entrambe splendidamente cantante, mentre tra i ragazzi primeggia il carismatico Hanschen di Nathan Armarkwei-Laryea.

Nathan Armarkwei-Laryea e Zheng Xi Yong


Il libretto di Sater non è spettacolare e l'autore si conferma ottimo paroliere ma mediocre drammaturgo. La colonna sonora di Sheik, invece, è splendida, anche troppo: alcune canzoni sembrano essere nella partitura più per la loro bellezza che per la loro rilevanza. Lo stesso Sheik, insieme a Simon Hale, ha rimesso mano agli arrangiamenti con ottimi risultati: Spring Awakening non è più rock come un tempo, ma ha acquistato una sfumatura pop che ben si addice sia alla colonna sonora che alla storia. Goold prova a trasformare il musical in un dramma tagliando gli spazi per gli applausi dopo le canzoni, ma al pubblico non interessa e applaude fragorosamente dopo i momenti migliori. Tra essi spicca Totally Fucked, che non è più un momento di gloriosa ribellione, ma un'esplosione musicale che termina in sordina con il ripetersi ossessivo di un "bla bla bla": non c'è vittoria contro una società del genere e anche l'ardore della gioventù finisce per annegare nel brusio.

In breve. Mentre Broadway celebra il quindicesimo anniversario di Spring Awakening, Londra riprone il musical in un nuovo ed elettrizzante allestimento che, sicuramente, avrà più successo dell'originale.

★★★★

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