Ragtime al Charing Cross Theatre
Il Charing Cross Theatre è un piccolo teatro a due passi dalla stazione di Embarkment e quest'anno sta mettendo in scena versioni "da camera" di musical precedentemente noti per i loro allestimenti sontuosi. Dopo il grande successo ottenuto con il musical Titanic, il teatro ospita attualmente una nuova e originalissima produzione di Ragtime, il musical di Stephen Flaherty e Lynn Ahrens (gli autori della colonna sonora del cartone Anastasia) tratto dall'omonimo capolavoro di Edgar L. Doctorow.
Affresco monumentale dei primi del Novecento in America, Ragtime racconta le storie di numerosi personaggi: il rapporto tra Madre e Padre cambia e la donna è sempre più indipendente, Fratello Minore cerca disperatamente una causa in cui credere, il pianista di ragtime Coalhouse Walker Jr. cerca vendetta dopo l'omicidio per motivi razziali dell'amata Sarah, l'immigrato lituano Tateh vuole costruire un futuro migliore per la figlia, l'anarchica Emma Goldman si batte per i diritti dei lavoratori, la bellissima Evelyn Nesbit deve testimoniare nel processo del marito dopo che l'uomo ha sparato al suo ex amante, Houdini è in cerca di un'esperienza sovrannaturale. E mentre il mondo si avvicina inconsapevolmente alla Prima Guerra Mondiali, i nostri protagonisti dovranno vedersela con un mondo in cui le esigenze degli afroamericani, delle donne, degli immigrati e dei lavoratori non potranno più essere ignorate dalla classe dirigente.
Debuttato a Broadway nel 1998, la produzione originale di Ragtime si avvaleva di un cast di quasi 50 elementi e un'orchestra di quasi 30. Il Charing Cross Theatre propone un allestimento in chiave minore, con un cast di circa venti artisti che non solo recitano e cantano, ma suonano anche gli strumenti in scena. Il regista John Doyle ha lanciato nel 2004 questo nuovo concept, denominato actor-musician concept, con un'innovativa produzione di Sweeney Todd in cui gli attori che in una certa scena non stavano recitando o cantando accompagnavano i solisti al piano o con qualunque altro strumenti essi sapessero suonare. Questo nuovo stile ha avuto un certo successo negli Stati Uniti e rivaluta il ruolo dell'orchestra nel panorama delle rappresentazioni dal vivo: i musicisti non sono più relegati in un buco sotto il palco come voleva Wagner, ma sono parte integrante dell'azione e della narrazione. Gli interpreti devono essere quindi particolarmente talentuosi, perché devono recitare, cantare e suonare contemporaneamente. Sotto la sapiente regia di Thom Southerland (Grey Gardens), tutto fila liscio come olio e - anche se un po' dispiace non poter ascoltare la fantastica colonna sonora di Stephen Flaherty in tutta l'espressiva bellezza di un'orchestra al completo - questa produzione di Ragtime è una vera gemma. La scenografia di Tom Rogers e Toots Butcher è, come la regia, semplice e creativa e il risultato finale ci ricorda come le grandi idee funzionino meglio dei grandi budget.
Affresco monumentale dei primi del Novecento in America, Ragtime racconta le storie di numerosi personaggi: il rapporto tra Madre e Padre cambia e la donna è sempre più indipendente, Fratello Minore cerca disperatamente una causa in cui credere, il pianista di ragtime Coalhouse Walker Jr. cerca vendetta dopo l'omicidio per motivi razziali dell'amata Sarah, l'immigrato lituano Tateh vuole costruire un futuro migliore per la figlia, l'anarchica Emma Goldman si batte per i diritti dei lavoratori, la bellissima Evelyn Nesbit deve testimoniare nel processo del marito dopo che l'uomo ha sparato al suo ex amante, Houdini è in cerca di un'esperienza sovrannaturale. E mentre il mondo si avvicina inconsapevolmente alla Prima Guerra Mondiali, i nostri protagonisti dovranno vedersela con un mondo in cui le esigenze degli afroamericani, delle donne, degli immigrati e dei lavoratori non potranno più essere ignorate dalla classe dirigente.
Debuttato a Broadway nel 1998, la produzione originale di Ragtime si avvaleva di un cast di quasi 50 elementi e un'orchestra di quasi 30. Il Charing Cross Theatre propone un allestimento in chiave minore, con un cast di circa venti artisti che non solo recitano e cantano, ma suonano anche gli strumenti in scena. Il regista John Doyle ha lanciato nel 2004 questo nuovo concept, denominato actor-musician concept, con un'innovativa produzione di Sweeney Todd in cui gli attori che in una certa scena non stavano recitando o cantando accompagnavano i solisti al piano o con qualunque altro strumenti essi sapessero suonare. Questo nuovo stile ha avuto un certo successo negli Stati Uniti e rivaluta il ruolo dell'orchestra nel panorama delle rappresentazioni dal vivo: i musicisti non sono più relegati in un buco sotto il palco come voleva Wagner, ma sono parte integrante dell'azione e della narrazione. Gli interpreti devono essere quindi particolarmente talentuosi, perché devono recitare, cantare e suonare contemporaneamente. Sotto la sapiente regia di Thom Southerland (Grey Gardens), tutto fila liscio come olio e - anche se un po' dispiace non poter ascoltare la fantastica colonna sonora di Stephen Flaherty in tutta l'espressiva bellezza di un'orchestra al completo - questa produzione di Ragtime è una vera gemma. La scenografia di Tom Rogers e Toots Butcher è, come la regia, semplice e creativa e il risultato finale ci ricorda come le grandi idee funzionino meglio dei grandi budget.
Jenniver Saayen (Sarah Brown) e Ako Mitchell (Coalhouse Walker Jr.)
Il cast di attori-musicisti è versatile e talentuoso: Anita Louise Combe è una fantastica Madre, Jenniver Saayeng (Les Liaisons Dangereuses) è una Sarah dalla voce da brivido e Gary Tushaw è un Tateh incredibilmente commovente. Bravi anche Earl Carpenter (Padre), Jonathan Stewart (Fratello Minore) e Joanna Hikman (Evelyn). Nei panni di Coalhouse troviamo Ako Mitchell che, anche se non riesce a cantare la (difficilissima) parte come dovrebbe, riesce comunque a portare in scema un uomo sopraffatto dalle emozioni e da una sete di giustizia che sfocia in vendetta. Abbastanza deludente Valerie Cutko (Piaf) nei panni di Emma Goldman. E' difficile dire chi sia il personaggio principale di Ragtime, è un musical in stile Robert Altman in cui il vero protagonista è in realtà la comunità rappresentata nel suo insieme. Il cast avrà pure i suoi alti e bassi, ma i momenti corali sono da mozzare il fiato e il colpo d'occhio è eccezionale.
In breve. Stupenda versione da camera di un blockbuster del teatro di Broadway, diretto con stile e originalità per mostrare che anche con un budget ridotto si può portare la magia in scena.
★★★★½